lunedì 27 giugno 2011

Gil Vicente: l’artista che voleva uccidere i leader della Terra.

Nel settembre 2010, in occasione della Ventinovesima Biennale di San Paolo in Brasile, Gil Vicente ha esposto una serie di quadri nei quali si è autoritratto in procinto di uccidere importanti leader internazionali.

Una dissacrante galleria di ritratti, intitolata “Inimigos” (Nemici), che ha suscitato feroci critiche e polemiche nei confronti dell’artista brasiliano da parte delle più influenti istituzioni del paese.


Gil Vincente punta un coltello alla gola di Lula.

martedì 21 giugno 2011

The PRESSident.

Ecco un graffiante ritratto del premier Silvio Berlusconi, già presente su Flickr e Arts Blog.

The PRESSident - Pamela Campagna, Thomas Scheiderbauer

Il processo di realizzazione ricorda fors’anche la maniera dell'arte cancellatoria inaugurata nel 1964 da Emilio Isgrò.

Il ritratto fa inoltre parte di una rassegna indetta da Poster for tomorrow, ed i suoi autori sono Pamela Campagna e Thomas Scheiderbauer.
Sul loro sito, L-able, tra le altre cose ritroviamo The PRESSident corredato dalle motivazioni degli autori.


venerdì 17 giugno 2011

Clet Abraham e i cartelli stradali modificati.

Clet Abraham interviene sui cartelli della segnaletica stradale modificandoli con delle interpretazioni ironiche e divertenti.

L’immagine dell’omino che sostiene la barra di divieto, come tutte le altre, hanno talmente spopolato nelle strade da accordare ai cartelli modificati di Clet una vasta platea di ammiratori ed una incisiva risonanza mediatica della sua opera d’artista.

Infatti, pure se inevitabilmente inerme di fronte alle sanzioni, egli appare guidato da una genuina ispirazione.

lunedì 13 giugno 2011

La vetrata di Gerhard Richter nel Duomo di Colonia.


Pixel
Nella Cattedrale di Colonia, uno tra gli indiscussi capolavori di architettura gotica europea, al posto di una delle finestre originali, andata in frantumi durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, si trova una vetrata composta da piccoli riquadri di vetri antichi di 10 centimetri di lato ciascuno, composti di settantadue colori e combinati su una superficie di circa 100 metri quadrati.

La disposizione dei pixel colorati è stata progettata al computer da Gerhard Richter, pittore influente e molto amato in Germania.

"Execution" di Yue Minjun e il Realismo cinico.

Tra il 2006 ed il 2007 è avvenuta una vera e propria esplosione, nel mercato dell’arte, per il fenomeno della “Banda dei quattro”, da non confondere con l’omonimo gruppo politico cinese.

Si trattava infatti di quattro artisti cinesi (Yue Minjun, Wang Guangyi, Zhang Xiaogang e Fang Lijun), i quali militarono nei movimenti studenteschi filo-occidentali durante la stagione che terminò nel 1989 con il massacro di piazza Tian’ammen.

Relegati ai margini della società pechinese, nei primi anni novanta crearono un movimento artistico che chiamarono “Realismo cinico”, con evidente ironia nei confronti del “Realismo socialista”, importato in Cina da Mao.

Il loro stile di vita provocatorio ed una forte assonanza delle loro opere con la Pop Art, ottenuta con un interessante impasto di simboli ed icone ripetitive, sono stati i primi ingredienti del successo commerciale, seppure mosso da complessi meccanismi forse meno trasparenti innescati dagli artisti stessi.

Nel 2007 “Execution” di Yue Minjun, opera del 1995, passava di mano da Sotheby’s, a Londra, per oltre 4 milioni di euro.

"Execution" di Yue Minjun. 1995



















L’opera rievoca con acuta schiettezza la strage avvenuta nel 1989 a Pechino.
Yue inserisce nei propri quadri un autoritratto che ride di situazioni niente affatto divertenti.

lunedì 6 giugno 2011

Il cembalo di marmo.

Il cembalo di marmo conservato alla Galleria Estense di Modena è un esemplare unico al mondo. Fu realizzato nel 1687 da Michele Antonio Grandi (Carrara 1635 / 1707) su commissione del duca Francesco II d’Este.

Cembalo di marmo


La cassa è lunga 267 centimetri, larga 80 centimetri e alta 24,5 centimetri, realizzata in un unico blocco di marmo sul quale dimora il piano armonico, fatto di un’unica lastra di marmo sottilissimo tra i 2 ed i 6 millimetri di spessore.


Cembalo di marmo


Assieme agli altri oggetti di squisita fattura artigianale curiosi e bizzarri della Collezione Estense, si colloca nel gusto e nella tradizione dei manufatti della Camera delle meraviglie.


Chitarra di marmo.

La superficie riccamente decorata e la sottigliezza delle lastre che permettono effetti di trasparenza, gli conferiscono una delicata leggerezza che annulla la pesantezza propria del marmo, in sintonia con la poetica della meraviglia dell’Arte barocca.

Le decorazioni a foglie d’acanto, le rosette, i fiori e lo stesso motivo su cui è disegnato il cembalo, fanno parte di un repertorio decorativo diffusissimo nel Seicento che ha nella bottega di Gian Lorenzo Bernini il suo epicentro: esuberanti motivi a fogliame decoravano mobili, cornici, specchiere, carrozze e tessuti.

Si tratta di un oggetto di fascino ed eleganza straordinari, che testimonia la passione per la musica di Francesco II e l’abilità di Michele Antonio Grandi, famoso per la sua produzione di strumenti marmorei, che fabbricò per il duca estense una varietà di strumenti musicali, tutti di marmo, tra i quali spicca, accanto al cembalo, anche una chitarra.