Tra il 2006 ed il 2007 è avvenuta una vera e propria esplosione, nel mercato dell’arte, per il fenomeno della “Banda dei quattro”, da non confondere con l’omonimo gruppo politico cinese.
Si trattava infatti di quattro artisti cinesi (Yue Minjun, Wang Guangyi, Zhang Xiaogang e Fang Lijun), i quali militarono nei movimenti studenteschi filo-occidentali durante la stagione che terminò nel 1989 con il massacro di piazza Tian’ammen.
Relegati ai margini della società pechinese, nei primi anni novanta crearono un movimento artistico che chiamarono “Realismo cinico”, con evidente ironia nei confronti del “Realismo socialista”, importato in Cina da Mao.
Il loro stile di vita provocatorio ed una forte assonanza delle loro opere con la Pop Art, ottenuta con un interessante impasto di simboli ed icone ripetitive, sono stati i primi ingredienti del successo commerciale, seppure mosso da complessi meccanismi forse meno trasparenti innescati dagli artisti stessi.
Nel 2007 “Execution” di Yue Minjun, opera del 1995, passava di mano da Sotheby’s, a Londra, per oltre 4 milioni di euro.
"Execution" di Yue Minjun. 1995 |
L’opera rievoca con acuta schiettezza la strage avvenuta nel 1989 a Pechino.
Yue inserisce nei propri quadri un autoritratto che ride di situazioni niente affatto divertenti.
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