Nell’ottobre
del 2010 la galleria parigina Gimpel & Muller doveva sembrare a prima vista
una sinistra camera di autopsie, messa a punto per la morbosa atmosfera di un film
horror maniacale.
In
realtà si trattava di un’esposizione di tatuaggi di Guy le Tatooer, allestita con
numerose riproduzioni in silicio delle braccia dello stesso Guy, vere e proprie
finzioni dal vero realmente tatuate in stile tradizionale.
Con
questa idea brillante ed eccentrica, intrinsecamente grottesca, egli realizzava
il desiderio di portare i suoi tatuaggi all’interno di una galleria d’arte,
mostrandoli però nelle loro realistiche proiezioni su potenziali braccia umane.
VIA INKBUTTER
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