Fucile fotografico |
A partire dal 1882 il fisiologo francese Etienne J. Marey elaborava un “Fucile fotografico” destinato ad arricchire e perfezionare la tecnica della cronofotografia.
Alcuni
anni prima, nel 1878, il fotografo Eadward Muybridge aveva pubblicato i
risultati delle sue cronofotografie o sovraimpressioni temporizzate,
presentando sequenze di immagini ottenute con l’impiego di cinquanta fotocamere
sincronizzate, che permettevano di individuare le fasi dell’azione e la
successione del movimento dei soggetti.
Il cronofotografo di Marey divenne uno strumento capace di riprendere le fasi infinitesimali del movimento, arrivando progressivamente a competere con la ripresa cinematografica che, in parallelo ai risultati rigorosamente analitici della cronofotografia, riscuoteva già un ampio successo di pubblico con le proiezioni dei fratelli Lumière e Georges Méliès.
E. J. Marey - Uomo che cammina - 1883 / 1886 |
E. J. Marey - Uomo in corsa - 1883 / 1886 |
Inoltre
Marey sistemava lungo gli arti del soggetto delle fasce bianche e lo faceva
camminare su uno sfondo scuro, ottenendo sulle lastre le sequenze dettagliate
del movimento compiuto. Tra il 1886 ed il 1887 egli riuscì a riprendere il volo
di un gabbiano, poi riprodotto anche in forma di zootropio.
E. J. Marey - Volo del gabbiano - 1886 / 1887 |
E. J. Marey - Zootropio con gabbiano in volo - 1887 |
Forte
nella pratica della riproduzione del movimento, anche l’avanguardia futurista,
pure se istruita in questo senso dal “Manifesto del fotodinamismo futurista”
(1913) di Anton Giulio Bragaglia, in un primo momento si rifece alla produzione
cronofotografica di Marey, con particolare
evidenza nelle opere di Balla.
Nessun commento:
Posta un commento