Il
newyorkese Kevin Cyr trae ispirazione dalla recondita bellezza dei veicoli
abbandonati immersi nel paesaggio metropolitano, relitti culturali oltre che
industriali, molto spesso trasandati e lasciati in disparte, meglio ancora se
resi pezzi unici dai segni del tempo e inondati non solo di ruggine ma anche di
scritte e graffiti, testimoni dell’evoluzione del paesaggio urbano in una
società in continuo movimento, sempre più velocemente affascinata dagli status symbol del progresso
tecnologico e del miglioramento degli stili di vita.
I suoi principali soggetti sono i veicoli commerciali e da lavoro, oppure i mezzi speciali da diporto come camper e veicoli affini, dapprima normalmente usurati nel loro utilizzo e poi corrosi e consunti in una condizione di abbandono, divenuti parte integrante dei paesaggi urbani della metropoli (New York), accantonati nei remoti anfratti delle strade secondarie.
Per
Kevin Cyr rimuovere idealmente questi relitti dal loro contesto quotidiano,
descriverli sulla tela con particolare attenzione ai segni dell’usura ed al
loro carattere acquisito con la corrosione del tempo, significa avere la
possibilità di documentare le epoche ed i luoghi delle loro memorie e
contemporaneamente dare un senso all’evoluzione ambientale del paesaggio di cui
fanno parte.
Con
analoga passione per la vissuta esistenza dei relitti Cyr progetta e compie, su
un piano diverso dalla pittura, un’operazione di assemblaggio e creazione di
nuovi veicoli riciclando i rottami urbani o altri materiali di recupero.
Nascono
così il “Camper bike” in cui una vecchia bicicletta cinese da trasporto funge
da motrice, ed il “Camper kart” realizzato con un carrello della spesa, fino ad
una tenda da campo ed una capanna costruite interamente con oggetti e materiali
di scarto. Gli interni e le caratteristiche di queste creazioni sono stati progettati
con certosina accuratezza e gli spazi sono perfettamente abitabili.
Kevin Cyr - Camper bike. |
Kevin Cyr - Camper kart. |
Questa
forsennata ricerca dei relitti e degli scarti industriali abbandonati nelle
discariche e negli ambienti urbani della metropoli, assomiglia in parte alle
analoghe ricognizioni del movimento New Dada sorto a New York negli anni
Cinquanta con Robert Rauschenberg e Jasper Johns.
Estraniati dalla loro condizione di abbandono e ritratti con sincera precisione di sporcizie e imperfezioni, i veicoli dipinti da Kevin Cyr assumono sulla tela il compassato aspetto del veterano in congedo segnato eroicamente dall'usura indelebile delle proprie gesta, fedelmente riprodotta in miniatura persino come DIE CAST da collezione.
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