Immaginate
di pasteggiare in un comodo ristorante e vedervi servita nel piatto dei contorni
una verdura intagliata dal russo Dimitri Tsykalov, oppure un suo sinistro frutto
esotico a fine pasto. Spingersi al dessert ed al caffè sarebbe un impavido
azzardo.
La
ricerca e l’impiego dei materiali non convenzionali nell’arte non è una novità ma questi ritratti fotografici di Tsykalov risaltano per il loro evidente
carattere estetico profondamente macabro.
Deliranti
concrezioni di carne fresca prendono la forma distinta degli oggetti inanimati
presenti nelle immagini, si candidano a primi attori nel loro incubo pulsante
di protagonismo carnivoro, un sogno di gloria in cui i veri nudi di carne viva
divengono comprimari, relegati all’inorganico ruolo delle statue.
Nella
serie Skull un variegato gruppo di vegetali
ci mostra le proprie sembianze mummificate sottoforma di spoglie umane. Così, sfondando
il muro dell’indifferenza, i corpi spenti del regno vegetale rivendicano il
proprio stato.
Fonti:
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